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L’IZSM protagonista al XLV Congresso Nazionale SIFO

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno ha partecipato al XLV Congresso SIFO (la Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Ospedaliere) con il titolo “Next Generation Pharmacy: Missione, Visione e Valore”.
Nella giornata di sabato 19 ottobre,  l’IZSM è stato invitato a partecipare con un contributo alla tavola rotonda della Sessione Ambiente e Global Health.
La dott. ssa Loredana Baldi ha presentato il ruolo dell’IZSM nella Medicina Preventiva illustrando in particolare i progetti scientifici di Biomonitoraggio, l’utilizzo degli Animali Sentinella ed il ruolo del Centro di Referenza CRENCOR.
L’incontro è stato un ottimo esempio di collaborazione tra Professioni diverse allo scopo di tutelare la Planetary Health.

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IZSM – Un percorso innovativo per il futuro della salute globale

Questo è un video che ci aiuta a riflettere su quanto realizzato e costruito negli ultimi dieci anni, periodo in cui l’IZSM, grazie alle attività fortemente volute e finanziate dalla Regione Campania, ha svolto un ruolo cruciale nel promuovere il benessere della comunità, in un’ottica di salute globale. Progetti pionieristici, un ponte tra ricerca scientifica e salute pubblica, sono solo alcuni degli obiettivi realizzati al fine di migliorare la qualità della vita e tutelare la salute animale, umana e ambientale. Questo approccio multidisciplinare e integrato, che riflette la filosofia della One Health, ha permesso all’IZSM di essere, oggi, un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

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77° convegno SISVET all’IZSM il premio come miglior poster in sanità pubblica e animale

La dott.ssa Anna Donniacuo, ricercatrice sanitaria biologa presso l’IZSM è risultata vincitrice del PREMIO MIGLIOR POSTER IN SANITA’ PUBBLICA E SANITA’ ANIMALE. Tale premio è stato conferito per l’innovatività, gli aspetti tecnici e il tipo di disegno sperimentale presentati nel poster.

 

 

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM) e il Centro di Referenza Nazionale sull’Igiene e le Tecnologie dell’Allevamento e delle Produzioni Bufaline (CReNBuf) protagonisti al 77° convegno della Federazione Italiana SISVET.

Il Direttore Generale Dott. Antonio Limone e il Direttore Sanitario Dott.ssa Esterina De Carlo (Responsabile del CReNBuf) comunicano che nei giorni 12-14 Giugno 2024, l’IZSM ha partecipato al 77° convegno della Federazione Italiana SISVET organizzato a Parma, presso il Campus Universitario, Plesso Aule delle Scienze (ex Q02).

Il CReNBuf è da anni impegnato nello studio della diagnosi delle malattie infettive, con particolare riferimento alla brucellosi e alla tubercolosi, con lo scopo di migliorare l’approccio diagnostico e, quindi, consentire il miglior controllo e una più rapida eradicazione delle suddette malattie. 

Nell’ambito di tale convegno il CReNBuf, ha presentato due  abstract:Diagnosis of brucellosis: comparison of three serological tests” e “IP-10 as potential biomarker for detection of Mycobacterium bovis infection in water buffalo: preliminary results” nell’ambito della Ricerca Corrente IZSM 14/2022.

Nel primo poster sono stati presentati i dati preliminari ottenuti confrontando le performance diagnostiche di tre diversi test sierologici (Fdc, SAR ed ELISA) utilizzati per la diagnosi in vivo di brucellosi, in tre diverse specie d’interesse (bufalina,ovina e caprina).

Con il poster dal titolo “IP-10 as potential biomarker for detection of Mycobacterium bovis infection in water buffalo: preliminary results” (riportato di seguito) sono stati presentati parte dei risultati preliminari dell’uso della piattaforma MILLIPLEX® bovine cytokine/chemokine multiplex assay nel bufalo Mediterraneo (Bubalus bubalis), per l’individuazione di possibili biomarkers d’infezione da Micobacterium bovis, agente causale della tubercolosi bovina, con particolare riferimento alla chemochina IP10, un’ importante chemochina coinvolta in diversi processi pro infiammatori. Tali studi consentiranno di ampliare le conoscenze sulla risposta immunitaria in corso di tubercolosi al fine di identificare nuovi biomarcatori capaci di individuare precocemente e in maniera più accurata la presenza dell’infezione.

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Microbioma, ambiente e salute: la nuova frontiera del benessere

Uno studio condotto dal Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, dimostra come il microbioma intestinale possa essere considerato un interprete fondamentale nell’interazione ambiente-salute e costituire un ulteriore parametro nello sviluppo di modelli di valutazione del rischio.

Il corpo umano è abitato da miliardi di batteri che costituiscono una inesauribile fonte di potenziali attività per il nostro organismo.
In particolare, il microbioma intestinale viene a contatto, metabolizza e trasforma tutta una serie di composti chimici che possono avere diverse origini (ad esempio nutrienti, farmaci, contaminanti ambientali). Tuttavia, il modo in cui i microrganismi intestinali rispondono all’esposizione all’inquinamento ambientale è stato ancora poco esplorato.

La Campania è stata attenzionata negli ultimi 15 anni per le vicende legate alla “Terra dei Fuochi” e all’inquinamento ambientale relativo a particolari aree della Regione.

Per tale problematica la Regione Campania ha promosso e finanziato, nel corso degli anni, diversi interventi, tra cui il Piano Integrato Campania Trasparente (https://www.campaniatrasparente.it),  uno studio innovativo e pionieristico che prevede il monitoraggio dei suoli, delle acque, dei prodotti agro-alimentari ed il biomonitoraggio sulla popolazione residente mediante la conduzione dello Studio di Esposizione nella Popolazione Suscettibile (SPES – http://spes.campaniatrasparente.it).

L’obiettivo di SPES, promosso dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno in collaborazione con l’IRCCS G. Pascale di Napoli, ARPAC Campania e dal Dipartimento della Prof.ssa Maria Triassi, è valutare la relazione tra inquinanti ambientali (Metalli pesanti, IPA, PCB, Diossine, ecc) e salute in Campania, misurando in maniera sistematica i biomarcatori di esposizione, di effetto o danno nei fluidi biologici, al fine di verificare eventuali differenze di rischio e/o di salute fra residenti nelle diverse aree territoriali campane.

In uno studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Communications (https://rdcu.be/dI6BG), viene preso in considerazione un sottogruppo di 359 soggetti della coorte SPES, per valutare l’impatto dell’esposizione all’inquinamento sulla composizione del microbioma intestinale e sulle sue potenziali funzioni.

La ricerca, condotta dal Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, evidenzia come in soggetti provenienti da aree a diverso impatto ambientale si osservi un diverso incremento nell’intestino dei geni microbici legati alla degradazione e/o alla resistenza agli inquinanti.

In particolare, l’esposizione ai metalli pesanti promuove anche nel microbioma intestinale lo sviluppo di antibiotico-resistenza. Infatti, in letteratura, è riportato che la resistenza ai metalli e quella agli antibiotici sono fenomeni spesso correlati, in quanto i geni coinvolti sono gli stessi o sono localizzati in punti vicini del genoma microbico.

Questo studio rappresenta una ulteriore evidenza dell’affascinante processo di co-evoluzione del microbioma intestinale con l’uomo. I nostri microrganismi si adattano alle condizioni ambientali a cui siamo esposti e i contaminanti ambientali spingono le nostre popolazioni microbiche ad attrezzarsi per degradarli. Sarebbe interessante sfruttare queste capacità dei microrganismi per promuovere meccanismi di adattamento dell’uomo a situazioni di rischio ambientale. Danilo Ercolini, Direttore del Dipartimento di Agraria e Responsabile Scientifico della Task Force di Ateneo per gli Studi sul Microbioma dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Lo studio del microbioma rappresenta un innovativo approccio nell’ambito delle correlazioni ambiente, cibo, salute. L’alterazione di questi batteri, che costituiscono il 3% del corpo umano, risulta responsabile di varie malattie tra cui obesità, patologie croniche degenerative e immunitarie. Studiare i fattori che influenzano la composizione di oltre 10.000 specie di batteri che ospitiamo, ci porta a sviluppare nuove strategie di profilassi e terapeutiche dichiara il Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Antonio Limone.

Lo studio è stato svolto nell’ambito del progetto Linking environmental pollution and gut microbiota in individuals living in contaminated settlements, finanziato dal Ministero della Salute (Ricerca Finalizzata 2016 – Linea Giovani Ricercatori – GR-2016-02362975), il cui responsabile scientifico è la prof.ssa Francesca De Filippis, ora professore associato di Microbiologia al Dipartimento di Agraria.

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L’IZSM protagonista a Dakar

Allevamento, salute, alimentazione e benessere degli animali, igiene e salubrità degli alimenti che ha coinvolto una delegazione di esperti italiani di scienze veterinarie: i professori Giuseppe Campanile dell’Università di Napoli, Giovanni Poglayen dell’Università di Bologna, Daniela Pasotto dell’Università di Padova, e Lakamy Sylla dell’Università di Perugia, insieme a Yolande Proroga dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno di Napoli.
Gli studiosi hanno partecipato ad un seminario organizzato dall’Ambasciata sui temi dell’allevamento e l’alimentazione animale dove hanno potuto confrontarsi con rappresentanti locali delle università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche, professionisti e organizzazioni internazionali.
Gli invitati hanno discusso possibili sinergie e collaborazioni all’Ecole Inter-Etats des Sciences et Medecine Veterinaires (EISMV) e al Laboratoire National de l’Elevage et de Recherches Vétérinaires (LNERV), istituzioni locali con compiti di educazione e ricerca sui temi della salute e l’alimentazione animale e di la sorveglianza epidemiologica.
In occasione della vista all’EISMV il prof. Sylla e la dott.ssa Proroga hanno tenuto una lezione agli studenti, rispettivamente, sulle biotecnologie riproduttive e sulle tecniche di laboratorio per le indagini sugli alimenti.
Repost: Ambasciata d’Italia a Dakar
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Protocollo d’Intesa siglato tra l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e la Nitrì ODV

Comunicato Stampa

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM) e l’Organizzazione per la Difesa della Natura e la Tutela degli Animali (Nitrì ODV) hanno stretto un importante accordo di collaborazione con la firma di un protocollo d’intesa.

Questo accordo, firmato dal Direttore Generale dell’IZSM, Antonio Limone, e da Elena Iannotti, Presidente dell’associazione Nitrì ODV, sancisce un impegno congiunto nell’ambito della ricerca scientifica, della tutela ambientale e del benessere animale.

L’IZSM, istituzione di eccellenza nel campo della zooprofilassi e della ricerca veterinaria, porta avanti da decenni una missione volta alla salvaguardia della salute pubblica e della biodiversità. Attraverso questa collaborazione con la Nitrì ODV, l’Istituto si propone di estendere il proprio contributo allericerche e nuove frontiere esplorative nell’ambito degli Interventi Assistiti con Animali (IAA), sia in ambito di studio che di divulgazione di modelli di interventi in ambito clinico assistenziale e psicosociale.

La Nitrì ODV, associazione attiva sul territorio nella promozione e nella valorizzazione degli straordinari benefici sociali e sanitari degli Interventi Assistiti con gli Animali, accoglie con entusiasmo questa partnership strategica con l’IZSM. Attraverso questa collaborazione, si aprono nuove prospettive per lo sviluppo di progetti concreti finalizzati a migliorare la salute e il benessere delle persone attraverso percorsi che hanno come base comune il contatto e la relazione con l’animale che offre pertanto un plusvalore non presente in altre discipline.

“Questa firma segna l’inizio di una collaborazione proficua e significativa tra due Enti impegnati nella tutela della salute pubblica e dell’ambiente. Siamo fiduciosi che insieme potremo realizzare progetti innovativi e concreti che avranno un impatto positivo sulla società e sull’ecosistema. L’IZSM si impegna a mettere a disposizione le proprie competenze scientifiche e tecnologiche per il raggiungimento degli obiettivi condivisi con la Nitrì ODV” dichiara il  Direttore Generale dell’IZSM, Antonio Limone.

L’accordo appena siglato rappresenta un passo importante verso una collaborazione sempre più stretta tra Istituzioni scientifiche e Organizzazioni della società civile, con l’obiettivo comune di promuovere il benessere degli animali e la conservazione dell’ambiente.

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Izsm e CReNBuf al meeting del progetto Europeo imidiTBap

L’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e il Centro di Referenza Nazionale sull’Igiene e le Tecnologie dell’Allevamento e delle Produzioni Bufaline hanno partecipato al meeting del progetto Europeo imidiTBap “Improving the diagnosis of tuberculosis in domestic ruminants
through the use of new antigens and test platforms.

Il Direttore Generale Dott. Antonio Limone e il Direttore Sanitario Dott.ssa Esterina De Carlo (Responsabile del CReNBuf) il 18 aprile 2024, l’IZSM hanno partecipato al “3 rd imidiTBap meeting” organizzato a Madrid, dal Laboratorio di Referenza Europeo per la Tubercolosi Bovina (EURL-TB), presso il
Centro di Vigilanza Sanitaria Veterinaria (VISAVET), Animal Health Department dell’ Università Complutense (UCM) (https://www.visavet.es/ ).
L’incontro ha riunito tutti i partner del progetto europeo, finanziato nell’ambito di un bando ICRAD (International Coordination of Research on Infectious Animal Diseases) – Horizon 2020, dal titolo “Improving the diagnosis of tuberculosis in domestic ruminants through the use of new antigens and test platforms”, acronimo “imdiTBap”, iniziato il 1° aprile 2023.
Nel progetto l’IZSM e il CReNBuf, con la dr.ssa Alessandra Martucciello, sono presenti come Partner 5 del
progetto.
Il progetto imdiTBap, che intende migliorare la diagnosi della Tubercolosi bovina attraverso lo sviluppo e la valutazione di nuove piattaforme di test che utilizzano antigeni specifici nelle specie bufalina, bovina, caprina e bufalina, vede coinvolto il CReNBuf per la parte di ricerca sulla specie bufalina.
Il CRenBuf, infatti, si dedica da sempre allo studio e alla tutela di questa specie anche attraverso il miglioramento dell’approccio diagnostico alle malattie infettive, compresa la Tubercolosi bovina.
Fanno parte del consorzio del progetto, l’Animal and Plant Health Agency (APHA) Department of bacteriology, United Kingdom; l’University College Dublin (UCD) Tuberculosis Diagnostics and Immunology Research Laboratory, Irland; l’IZS della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Laboratorio di Referenza Nazionale per la Tubercolosi bovina, Italy; l’IZS del Mezzogiorno, Centro di Referenza Nazionale sull’Igiene e le Tecnologie dell’allevamento e delle produzioni bufaline, Italy; l’Instituto de Salud Carlos III Servicio de Inmunología, Spain; l’Istanbul University Cerrahpasa Internal medicine, Turkey.
Nel meeting, coordinato dal Principal Investigator Professor Javier Bezos, della Complutense University of Madrid Animal Health Department VISAVET e dell’EURL-TB, sono stati presentati e discussi i risultati preliminari del progetto.
La dott.ssa Martucciello, insieme alla dott.ssa Mazzone (IZSUM), presente come Affilieted entity del Partner 5, ha presentato i risultati preliminari dell’uso della piattaforma MILLIPLEX® bovine cytokine/chemokine multiplex assay nel bufalo Mediterraneo (Bubalus bubalis) e nel bovino, per
l’individuazione di possibili biomarkers d’infezione da micobatteri.

I risultati che si raggiungeranno in questo progetto Horizon 2020, saranno certamente applicati nei processi diagnostici per la definitiva eradicazione della Tubercolosi in Regione Campania.

 

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Comunicato Stampa Fattorie Aperte

Chiusura record delle Fattorie Aperte dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno:
Oltre 10.000 visitatori affascinati dalla ricerca scientifica nel campo della salute animale e umana.

Portici (Na) – Le Fattorie Aperte, un progetto promosso dall’assessorato all’agricoltura della Regione Campania in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM), giungono alla loro conclusione registrando un successo senza precedenti. Sono stati oltre 10.000 i visitatori che hanno affollato gli spazi dell’ IZSM durante l’ evento che si è rivelato un’ occasione straordinaria per la diffusione della conoscenza scientifica.
Un incontro con protagonisti cittadini, bambini e studenti che hanno potuto vivere, coadiuvati dal personale tecnico e dai ricercatori dell’IZSM, esperienze uniche: dalla visita ai laboratori all’osservazione diretta degli animali, per comprendere il
ruolo fondamentale della ricerca scientifica nella salvaguardia della salute pubblica e della biodiversità.
Ogni angolo, degli oltre 74 stand, è stato un’ opportunità per i partecipanti di immergersi nel mondo affascinante della scienza, esplorando temi di fondamentale importanza per la salute umana, animale e ambientale.
Teniamo a questo appuntamento per tre motivi – dichiara Antonio Limone, Direttore Generale dell’IZSM – “L’Istituto apre porte e finestre per accogliere persone che vivono comuni difficoltà. Immaginare di portare a tavola cibo sano,
alimentare i propri figli in modo salubre, che ti porta Salute, è quello che dobbiamo comunicare. Noi negli anni abbiamo fatto una grande attività di ricerca, ora abbiamo le prove scientifiche che Feuerbach aveva ragione: sei quel che mangi e quello che mangi ti porta benessere. Sappiamo che la Dieta Mediterranea è la dieta di riferimento che, abbinata ad un corretto stile di vita, tiene lontani dalla più grande calamità: l’ aumento dell’ obesità infantile in una fase prescolare. Sono felice per questa iniziativa sostenuta dalla Regione Campania, perché questo tipo di collaborazioni, realizzate con grande sinergia, sono un modo per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della ricerca scientifica nel campo della salute animale e umana”.

La XV edizione delle Fattorie Aperte si conclude, ma l’ impegno della Regione Campania e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno nella ricerca e nella divulgazione scientifica continua.
Grazie a tutte le Istituzioni intervenute, alla Associazioni, alle Forze dell’Ordine, alle scuole, al personale tecnico amministrativo dell’ IZSM e a tutti coloro che hanno contribuito a rendere questo evento un successo straordinario.

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Rete Izs, Schillaci: «Componente fondamentale del Ssn per la salvaguardia della salute pubblica»

Una Rete di sicurezza sanitaria trasversale che, condividendo competenze e professionalità, parte dalla medicina veterinaria per arrivare a tutelare la salute dell’uomo, in un’ottica di prevenzione e con un approccio One Health lungo tutta la filiera. È la Rete degli Istituti Zooprofilattici sperimentali italiani (Izs), che, per come è strutturata e per come opera, rappresenta un unicum in Europa. Nessun altro Paese nel Vecchio Continente, infatti, ha numeri e presenza capillare sul territorio, come quelli che annovera la principale postazione italiana di controllo e consulenza tecnico-scientifica in materia di sanità pubblica veterinaria.
Ne fanno parte gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, delle Venezie, della Sardegna, di Lazio e Toscana, del Mezzogiorno, della Puglia e Basilicata, dell’Abruzzo e del Molise, della Sicilia, e dell’Umbria e delle Marche. Le attività sono distribuite in 10 sedi centrali, 90 sezioni diagnostiche periferiche. La Rete Izs mette a disposizione della collettività oltre 4mila persone, tra medici veterinari, chimici, biologi, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e molte altre figure professionali, che sono quotidianamente impegnate con l’obiettivo di tutelare la salute dei cittadini.
Al fianco del ministero della Salute, delle Regioni e dell’intero Servizio sanitario nazionale le strutture della Rete orientano le politiche sanitarie sulla base di evidenze scientifiche. Dalla prevenzione e promozione della salute fino al contrasto alle epidemie ed alle malattie in genere per una salute a trecentosessanta gradi. Oggetto dell’attività dei laboratori degli Izs è tutto ciò con cui quotidianamente le persone vengono a contatto e che può avere effetti sulla salute: dalle zoonosi alle sostanze chimiche nelle matrici ambientali e alimentari, dalla nutrizione umana a quella animale, lungo tutta la filiera.
Ed è stato proprio il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a sottolineare nelle scorse settimane l’importanza del lavoro svolto dalla Rete degli Zooprofilattici: «È una componente fondamentale all’interno del sistema sanitario nazionale, che contribuisce in modo significativo alla salvaguardia della salute pubblica sia animale sia umana. Lungo la Penisola, la Rete degli Istituti Zooprofilattici rappresenta un presidio per la “salute unica” grazie alla missione multifunzionale: ricerca scientifica, servizi diagnostici, sorveglianza sulla diffusione delle malattie, formazione, supporto alle attività produttive. Questa eccellenza tutta italiana, che ci deve rendere orgogliosi, svolge un ruolo cruciale in medicina veterinaria garantendo elevati livelli di sicurezza per i cittadini».
«Ringraziamo il ministro per il riconoscimento – afferma Antonia Ricci, presidente della Rete degli Istituti zooprofilattici sperimentali italiani. La nostra mission è contribuire al benessere e alla salute dell’uomo attraverso l’applicazione delle scienze veterinarie utilizzando l’approccio One Health. Ricerca e innovazione sono fondamentali sotto il profilo della tutela della salute pubblica e animale e devono però trovare sostegno costante sotto forma di finanziamenti con un’attenzione sistematica alle tematiche che affrontiamo quotidianamente».

Fonte: Sanità24 | Il Sole 24 Ore

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Una delegazione della Repubblica del Kosovo in visita presso l’IZSM

Grazie all’iniziativa dell’OCSE (Organizzazione per la
Cooperazione e lo Sviluppo Economico) nella persona della dott.ssa Blerta Guzina, Regulary Delivery Consultant. L’Ocse intende promuovere a livello globale Politiche che migliorino il benessere economico e sociale dei cittadini dei 57 Stati membri.

La delegazione, presente in Campania dal 15 al 19 aprile, ha potuto
valutare alcune Best Practices implementate in Regione Campania e nell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno allo scopo di migliorare l’efficacia dei Controlli Ufficiali in ambito di Sicurezza Alimentare e Sanità Animale. La delegazione kosovara è composta da  rappresentanti di Ministero dell’Agricoltura, Ministero Ambiente, Ministero Salute, Ministero Trasporti, e relative Agenzie, sotto il coordinamento della dott.ssa Lydia Osmani, Capo dell’Ufficio dell’Ispettorato generale del Kosovo; l’Istituto ha presentato alcuni applicativi già valutati come Gold Standard dall’OCSE, quali ad es. il Sistema GISA per la gestione dei campionamenti, dei Controlli Ufficiali e della valutazione della performance (in particolare la gestione della Performance dei Dipartimenti di Prevenzione , la categorizzazione del rischio degli Operatori del Settore Alimentare e la relativa Anagrafe regionale, la programmazione del Piano Regionale dei Controlli  su alimenti, animali, piante e la relativa rendicontazione).
Su questi temi è intervenuta la dott.ssa Colarusso, la visita  degli Ispettori  è proseguita nei Laboratori dell’IZSM per illustrare la gestione del campione dalla Preaccettazione in GISA fino all’Accettazione in SIGLA (dottori Serpe e Nappo) ed infine nei Laboratori ( dottori Proroga,  De Martinis, Esposito, Gallo). Inoltre sono stati presentati dalla dott.ssa Ottaiano la Banca Dati per l’Anagrafe Zootecnica e gli altri Sistemi informativi per la Sanità animale e dalla dott.ssa Baldi il Sistema Smoke Tracer per la Gestione dei Roghi incontrollati di rifiuti.
La giornata si è conclusa con un interessante dibattito a seguito della presentazione da parte del Direttore generale, Antonio Limone, del lavoro diricerca  effettuato in Regione Campania con l’Approccio One Health (daQR Code a Campania Trasparente, da SPES a SPEM).