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Il mistero delle mante mediterranee: 40 esemplari spiaggiati da inizio maggio. L’impegno dello IZSM per comprendere un fenomeno senza precedenti

Negli ultimi mesi, lungo le coste di Italia, Francia e Spagna, si è verificato un evento allarmante e senza precedenti: ben 40 esemplari di manta mediterranea (Mobula mobular ) , conosciuta anche come “diavolo di mare”, sono stati ritrovati spiaggiati o in difficoltà. Un fenomeno che desta grande preoccupazione non solo tra i ricercatori, ma anche tra tutti coloro che ogni giorno lavorano per la conservazione della biodiversità marina.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM) è da tempo impegnato nell’analisi di questi eventi, grazie al lavoro qualificato del dott. Fabio Di Nocera , responsabile dell’Unità Operativa di Ittiopatologia. Il dottor Di Nocera ha effettuato numerose necropsie sugli esemplari spiaggiati, tra cui l’ultimo avvenuto a Mondragone (Caserta), raccogliendo campioni fondamentali per capire le possibili cause di questa moria anomala.
“Gli esami istologici, microbiologici e tossicologici sono in corso – spiega il dott. Di Nocera – e rappresentano una fase cruciale per individuare eventuali patologie, contaminazioni ambientali o altre variabili che possano spiegare questo fenomeno. Al momento non ci sono segni evidenti di interazione umana né ferite esterne. Lo stomaco dell’ultimo esemplare analizzato era completamente vuoto, elemento che potrebbe indicare uno stato di deperimento avanzato.”


La Mobula mobular è una specie protetta, classificata come vulnerabile dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), con una capacità riproduttiva molto bassa: le femmine partoriscono un solo cucciolo ogni anno circa. Questo la rende particolarmente fragile dal punto di vista ecologico e richiede un monitoraggio attento e una risposta scientifica coordinata.
Insieme ad altri partner europei, tra cui la Stazione Zoologica Anton Dohrn, ISPRA, CNR e università italiane, lo IZSM sta contribuendo alla creazione di un protocollo operativo per gli spiaggiamenti di elasmobranchi , finora assente. Questo strumento sarà essenziale per gestire in modo efficace e tempestivo futuri eventi simili.
“Il nostro ruolo – dichiara il Direttore Generale dell’IZSM, Antonio Limone – è quello di fornire risposte scientifiche solide e tempestive, soprattutto quando si tratta di fenomeni che riguardano la salute degli ecosistemi marini. Ringrazio pubblicamente il dottor Fabio Di Nocera e tutta la sua squadra per l’elevato livello di professionalità e dedizione dimostrato in un contesto così complesso. La collaborazione internazionale è oggi più che mai indispensabile per affrontare sfide globali come questa.”
Ai cittadini chiediamo invece di segnalare immediatamente eventuali spiaggiamenti alle autorità competenti, in particolare alla Guardia Costiera , evitando di intervenire autonomamente sull’animale. Ogni informazione raccolta potrà essere preziosa per far luce su questo enigma e proteggere una specie chiave del nostro mare.
Continueremo a tenervi aggiornati sui progressi delle indagini.
Perché la scienza non solo cerca risposte: costruisce futuro.
Fonte: Repubblica

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In Campania sonde intelligenti a mare per salvare gli allevamenti di cozze: invenzione dell’Istituto Zooprofilattico

Parte il progetto dell’Acquacoltura di precisione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno per gli allevamenti di mitili della Campania.

Fonte: fanpage.it

Nel mare della Campania arrivano le sonde intelligenti per salvare gli allevamenti dei mitili locali, come cozze e vongole. Si tratta dei pregiati “frutti di mare” allevati lungo le coste campane, alla base di famosi piatti della cucina napoletana, come gli spaghetti o l’impepata di cozze, sauté e quant’altro. Il progetto dell'”Acquacoltura di precisione 4.0″ è stato realizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM) con il supporto della Regione Campania attraverso il Programma Operativo FEAMP 2014-2020. Il risultato sono le nuove sonde di ultimissima generazione, dotate di sensori in grado di monitorare tutti i parametri utili agli allevatori, ma anche al controllo ufficiale dell’Asl.

Il progetto innovativo “Acquacoltura di precisione” unisce tecnologia avanzata, sostenibilità ambientale e gestione intelligente delle risorse marine. L’iniziativa, portata avanti dalla U.O.S. Ittiopatologia dell’IZSM, diretta dal dottor Fabio Di Nocera, vede il costante impegno del dottor Gianluigi Paduano e di tutto lo staff tecnico-scientifico nell’applicazione di strumenti tecnologici per migliorare la gestione degli allevamenti ittici, specialmente quelli dedicati alla mitilicoltura, come l’allevamento di cozze.

Come funziona l’acquacoltura di precisione 4.0
Il progetto si basa su un concetto ormai diffuso anche nell’agricoltura e nella zootecnia: l’utilizzo di grandi quantità di dati raccolti in tempo reale per prendere decisioni più precise, rapide ed efficaci. In questo caso, sonde multiparametriche installate nelle aree marine monitorano costantemente parametri chimico-fisici come temperatura, salinità, ossigeno disciolto e presenza di eventuali inquinanti, a diverse profondità. Questi dati vengono incrociati con le informazioni gestionali degli allevamenti (come la densità degli animali o le operazioni di raccolta) per fornire agli operatori un quadro completo e aggiornato sulle condizioni dell’ambiente marino e sulla salute delle specie allevate.

Esterina De Carlo, direttore sanitario dell’IZSM, sottolinea il valore scientifico e pratico dell’iniziativa:

“Quanto stiamo sperimentando, con il supporto della Regione Campania, avvalora un principio in cui abbiamo sempre creduto, ossia la scienza applicata che spesso sfocia anche nella formulazione e diffusione di strumenti tecnologici di uso quotidiano a sostegno dell’economia territoriale. È un classico esempio di ricerca a servizio delle imprese.”
Le sonde multi-parametriche riducono la mortalità delle cozze
Ma il vero obiettivo del progetto non è solo migliorare la produttività: è creare un modello sostenibile e riproducibile, capace di essere adottato da altri allevamenti e settori agricoli della regione. Grazie all’uso dei GIS, infatti, è possibile tracciare mappe di rischio, anticipare eventi critici come fioriture algali o aumenti improvvisi di mortalità e attivare interventi tempestivi.

Un esempio pratico? Se si registra un calo improvviso dell’ossigeno disciolto in acqua, il sistema avvisa immediatamente l’allevatore, permettendogli di intervenire prima che si verifichino danni alle colture. Non solo: i dati raccolti sono utilizzabili anche per analisi epidemiologiche e per valutare l’impatto ambientale delle attività produttive.

Una sonda dell’IZSM

La realizzazione del progetto ha visto la collaborazione di diverse aziende che hanno fornito il supporto tecnologico per la gestione delle sonde e per l’installazione e manutenzione subacquea. Fondamentale è stato anche il coinvolgimento diretto dei produttori, attraverso il Consorzio Produzione Molluschi Regione Campania e il Consorzio Mytilus Campaniae, che hanno partecipato attivamente alla sperimentazione.

“I primi risultati – spiega l’IZSM – confermano le aspettative: i dati raccolti stanno già aiutando gli allevatori a prendere decisioni più informate, ottimizzando la gestione quotidiana e migliorando la qualità del prodotto finale. Ma soprattutto, il progetto dimostra che è possibile conciliare crescita economica e tutela ambientale , un binomio sempre più cruciale per il futuro del settore ittico. Con questa iniziativa, la Campania si posiziona all’avanguardia in Italia nell’applicazione di tecnologie 4.0 al mare, aprendo la strada a nuove opportunità per il comparto agroalimentare regionale e ponendo le basi per un’acquacoltura davvero sostenibile.

 

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Acquae Strength: cooperazione internazionale per il futuro dell’acquacoltura

Continuano gli accordi e le partnership internazionali per lIstituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno che ha recentemente coordinato un importante training internazionale svoltosi a Monastir, Tunisia, dall’8 al 13 dicembre 2024. L’incontro si è tenuto presso lInstitut National des Sciences et Technologies de la Mer, uno degli enti beneficiari del progetto Acquae Strength”, acronimo di Strengthening Capacity on Aquatic Animal Health and Epidemiological Surveillance. Questo progetto di cooperazione internazionale, finanziato dal Ministero della Salute italiano, è supportato dallOrganizzazione Mondiale della Sanità Animale (WOAH) e coordinato dallIstituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Avviato a febbraio 2022, ha una durata complessiva di 36 mesi.
Il progetto punta a rafforzare la sorveglianza epidemiologica sugli animali acquatici e a promuovere unacquacoltura sostenibile. Coinvolge sette Istituti Zooprofilattici Sperimentali italiani come partner, quattro istituzioni di Paesi terzi in qualità di beneficiari e tre advisor provenienti da Paesi membri.

Un impegno corale e multidisciplinare

Nellambito dei quattro work packages previsti, lIstituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno si è distinto per il suo ruolo attivo. Ha già partecipato a numerose attività di formazione, tra cui:

  • Luglio 2023: training presso lInstitut National des Sciences et Technologies de la Mer in Tunisia;
  • Maggio 2024: formazione alla Division des Produits de la Pêche et de lAquaculture in Marocco;
  • Marzo 2024: organizzazione del corso GIS in Aquaculture”, tenutosi a Portici (Napoli), incentrato sullutilizzo dei sistemi informativi geografici (GIS) nella sorveglianza e risposta alle malattie degli animali acquatici.

Il recente training a Monastir ha affrontato temi cruciali come:

  • Tecniche diagnostiche per lidentificazione di patogeni batterici in specie ittiche dacqua dolce e marina;
  • Test aggiornati di sensibilità antimicrobica;
  • Buone pratiche di gestione in allevamento;
  • Misure di biosicurezza;
  • Piani di vaccinazione e buone pratiche di laboratorio.

Le dichiarazioni del responsabile scientifico

Fabio Di Nocera, responsabile dellUnità Operativa Semplice di Ittiopatologia e referente scientifico del progetto, ha sottolineato limportanza strategica di questa iniziativa: Lacquacoltura contribuisce in modo significativo al miglioramento della nutrizione umana, alla riduzione della povertà e allo sviluppo sostenibile delle risorse ittiche. È fondamentale ampliare la rete di collaborazione tra enti e centri di ricerca internazionali per adottare un approccio condiviso alla gestione delle malattie dei pesci. Durante il training, abbiamo fornito assistenza tecnica per rafforzare le competenze attraverso il trasferimento di know-how e metodi diagnostici avanzati. Questo contribuirà a migliorare la sorveglianza epidemiologica e a limitare luso di antibiotici nella produzione ittica”.

Ha inoltre aggiunto: Le produzioni ittiche tunisine rappresentano una risorsa strategica per lItalia, grazie agli elevati standard qualitativi adottati”.

Prospettive future

Il progetto Acquae Strength” dimostra come la cooperazione internazionale possa essere un motore di sviluppo sostenibile e di innovazione nel settore dellacquacoltura. Rafforzare le competenze tecniche e promuovere la condivisione di conoscenze è un passo essenziale per garantire il benessere degli animali acquatici e una produzione ittica sostenibile su scala globale.